Presentato a Firenze il documentario girato sul poligono di sperimentazione militare.
Per “materia oscura” si intende quell’elevato numero di armi e missili che gli eserciti di molte nazioni europee testano da quasi 60 anni all’interno del Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze del Salto di Quirra, in Sardegna.
Il documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, che l’ACSIT (Associazione Culturale dei Sardi in Toscana) ha presentato ai soci domenica 9 febbraio allo Spazio Alfieri di Firenze, punta i riflettori su uno dei tanti contesti dimenticati da tutti (governi in primis). E lo fa senza risparmiarci niente, mostrando immagini crude e scioccanti sui devastanti effetti provocati dall’esercitazioni militari nel Salto di Quirra: territori aridi e infertili, residui di sostanze chimiche radioattive che provocano gravi malattie sugli animali (la scena del vitello nato con una malformazione è un colpo al cuore) e sugli esseri umani. Lo spettatore non può che assistere impietrito alle immagini crude che D’Anolfi e Parenti mostrano senza fare sconti di nessun tipo.
Il film, co-prodotto da Rai Cinema, è stato presentato nella sezione Forum del Festival di Berlino nel 2013 oltre a partecipare al Festival del Cinema di Bergamo e al Bari Film Fest.
Prima della proiezione a prendere la parola è Fiorella Maisto, Presidente dell’ACSIT che dichiara di “quanto sia importante e prioritario riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione del Salto di Quirra. Troppo spesso si è voltato la testa dall’altra parte facendo finta di non ricordare cosa succede in una delle parti più belle della Sardegna. Noi come ACSIT siamo per questo convinti che occorre riportare seriamente l’attenzione su questo fatto e con il documentario proiettato questa sera lo faremo nel migliore dei modi. Nel corso del 2014 ci siamo promessi di fare di tutto pur di tenere accessi i riflettori sul Salto di Quirra.”
Daniele Marseglia
Foto di Pasqualina Musina