L’ACSIT ti invita il 24 Maggio 2010 ore 17:00 alla Biblioteca Nazionale Centrale di Piazza Cavalleggeri alla presentazione del libro “Piante Medicinali in Sardegna” di Enrica Campanini
Presso i suggestivi spazi della storica Biblioteca Centrale di Firenze lunedì 24 maggio alle ore 17 è di scena la Natura, declinata nelle molteplici rappresentazioni che vedono le piante protagoniste assolute di un volume fresco di stampa e di una preziosa esposizione di straordinari libri rari che hanno sfidato il tempo.
La circostanza del felice connubio è l’occasione per la presentazione dalla nuova fatica editoriale di Enrica Campanini medico esperto in fitoterapia e piante medicinali, che con molta passione ha restituito nell’opera Piante Medicinali in Sardegna, appena edita dalla Ilisso, uno studio rigoroso e approfondito che intreccia medicina, fitoterapia, medicina popolare, storia, letteratura, etno antropologia e folklore.
Il volume, le cui scelte grafico estetiche ne fanno un’opera godibile e di facile consultazione, è ricco di contenuti di immagini frutto di un’apposita campagna fotografica che ha portato l’argentina Nelly Dietzel, autrice delle oltre 600 foto, a esplorare numerosissime aree della Sardegna in ri-goroso sincronismo con gli stadi stagionali delle diverse specie pubblicate.
Un viaggio nella bellezza della natura arricchito dalle testimonianze del prof. Pier Luigi Cabras, ordinario di psichiatria all’Università di Firenze e dalla giornalista Mariella di Stefano, che affiancheranno l’autrice nella presentazione. Aprirà l’incontro il saluto della dott.ssa Antonia Ida Fontana, Dirigente della Biblioteca Nazionale Centrale.
Per l’occasione, ed è la prima volta per alcune di queste rarità, saranno esposti antichi erbari a stampa e manoscritti della fine del 700 e incunaboli di grande pregio, che documentano la perizia e la raffinatezza di chi nel passato si è cimentato nello studio di questo affascinante ambito e ne permettono la riscoperta quando non la scoperta dell’oggettiva utilità d’impiego (quello officinale), rivelando ritmi, assonanze e qualità estetiche sorprendenti. Un incontro tra studi antichi e recenti dunque che ben si inserisce nella rinnovata, anche se ancora insufficiente, attenzione al mondo della Natura sempre più insidiato dalla ‘barbarie’ moderna.