Sabato 1 marzo 2025 a partire dalle ore 19:00 il gruppo Giovani dell’ACSIT – Associazione culturale sardi in Toscana di Firenze propone, nella sede sociale in piazza Santa Croce 19, “Carrasegare in pratza. Alla scoperta del carnevale sardo” per celebrare la tradizione del carnevale sardo.
Carnevale in Sardegna ha molti volti, ma significa soprattutto mistero, paura, rumore di campanacci, strade invase dalle maschere sarde, ognuna con un significato e una storia particolare. L’atmosfera del Carnevale in Sardegna, specie nei paesi della Barbagia, è diversa da quella allegra e festosa che si respira altrove: questo perché il Carnevale riprende antichi riti agropastorali e rurali, dove l’uomo e gli animali sono i protagonisti indiscussi. Le maschere sarde sono tenebrose e incutono paura; esse infatti celebrano il rito dell’aggiogamento del bestiame da parte del pastore e la lotta perenne dell’uomo contro la natura.
Il Carnevale di Ottana, un paese a pochi chilometri da Nuoro, è considerato da studiosi e antropologi una reinterpretazione del culto dionisiaco. Mamoiada è il paese dei Mamuthones e Issohadores. In una cerimonia, che viene ricondotta ai riti agropastorali della preistoria o i riti dionisiaci i Mamuthones, assoggettati dagli Issohadores, sfilano lungo le strade con un ordine e un ritmo preciso, come animali al seguito dei padroni. I Thurpos (gli storpi) sono le maschere del Carnevale di Orotelli. A Oristano, Carnevale fa rima con Sartiglia, una delle poche giostre equestri ancora esistenti in Europa. Anche a Santu Lussurgiu, nelle vicinanze di Oristano, si corre un’antica giostra equestre: Sa Carrela ‘e Nanti, che significa “la strada di fronte”. Il Carnevale di Bosa, conosciuto con il nome di Karrasegare, è forse il più giocoso e divertente tra tutte le feste della Sardegna. La maschera di Su Bundhu è la maschera tipica del paese di Orani. È realizzata in sughero e copre completamente il volto. Anche nel Carnevale di Tempio, Re Giorgio, in dialetto gallurese Ghjolghju Puntogliu, è una delle principali maschere della sfilata dei carri allegorici. Il Carnevale di Cagliari è sempre stato famoso per lo spirito ironico e goliardico. Il corteo vede sfilare i personaggi tipici della vita quotidiana della Cagliari dei tempi andati: da Sa panettera, la panettiera pettegola per eccellenza, a sa fiùda, la vedova inconsolabile, a su caddemis , il mendicante.
Il gruppo Giovani ACSIT, per celebrare questa riccorenza, organizza un festa in maschera per approfondire le diverse tradizioni paesane. L’evento prosegue con assaggio di piatti tipici della festa, divertimento e balli. A fine serata saranno premiate le tre migliori maschere.
POSTI LIMITATI, quindi per partecipare in presenza è obbligatorio prenotare telefonando al numero 3715577793 o inviando una mail a prenotazioniacsit@gmail.com.
La quota di partecipazione è di 20 euro, riservato ai soci.