Si è conclusa con grande successo la giornata di formazione specifica sui prodotti enogastronomici della Sardegna, organizzata nell’ambito del progetto “Lavorare lontano dalla Sardegna per la Sardegna”. L’evento, che si è tenuto il 26 ottobre presso la sede dell’Associazione Culturale Sardi in Toscana, ha visto la partecipazione dei soci delle associazioni ACSIT di Firenze, Cuncordu di Gattinara e Giommaria Angioy di Marchirolo selezionati per prendere parte ai corsi di formazione per sommelier di II livello, oltre che di professionisti del settore.
Il progetto, finanziato dalla Regione Sardegna e coordinato dall’Associazione Culturale Sardi in Toscana, ha l’obiettivo di formare figure professionali qualificate nel campo della sommellerie, con una particolare attenzione ai prodotti enogastronomici sardi. Grazie a questa iniziativa, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire le loro conoscenze sulle eccellenze culinarie dell’isola, imparando a valorizzarle e promuoverle nel mondo.
La giornata è stata ricca di interventi di esperti del settore, che hanno affrontato temi quali: il ruolo degli emigrati sardi nella promozione dell’enogastronomia, le eccellenze regionali a carattere Slow Food, l’agricoltura biologica e la valorizzazione dei prodotti sardi, lo storytelling del vino sardo, il rapporto tra cibo e moda, le produzioni agroalimentari sarde e le coltivazioni biodinamiche. Bastianino Mossa (SardaTellus) ha parlato del ruolo degli emigrati sardi nella promozione dell’enogastronomia, evidenziando come questi abbiano contribuito a diffondere i sapori dell’isola nel mondo e annunciando strategie e obbiettivi di SardaTellus, la piattaforma della FASI per la promozione eno-gastronomica. Giuseppe Bonanno (Slow Food) ha presentato le eccellenze regionali a carattere Slow, sottolineando l’importanza della qualità e della sostenibilità. Sara Nicole Cancedda e Sonia Cancedda (Enaìdi) hanno discusso dell’agricoltura biologica e della valorizzazione delle eccellenze sarde, mentre Francesca Concas ha presentato lo storytelling del vino in Sardegna, un modo innovativo per raccontare il territorio attraverso i suoi vini. Silvia Schirru ha esplorato il rapporto tra cibo e moda, un tema affascinante che mette in luce le connessioni tra diverse forme di espressione culturale. Salvatore Carvone ha guidato i partecipanti in un viaggio tra le produzioni agroalimentari sarde, illustrando gli abbinamenti tra vino e cibo. Valentina Carlà Campa ha concluso la giornata con un intervento sulle coltivazioni biodinamiche, un tema sempre più rilevante nel panorama agricolo contemporaneo.
L’evento, coordinato da Mattia Lilliu, vicepresidente FASI, è stato inaugurato con i saluti istituzionali di importanti figure del panorama sardo. Angelino Mereu, Presidente dell’ACSIT, ha aperto i lavori, seguito da Ignazio Boi, dello Staff dell’Assessore del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, e Bastianino Mossa, Presidente della FASI. Elio Turis, Coordinatore della FASI Centro-Sud, ha concluso la sessione di apertura. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti – ha dichiarato Angelino Mereu – e questa giornata ha dimostrato ancora una volta l’importanza di valorizzare le nostre tradizioni e le nostre eccellenze. Ringraziamo tutti i partecipanti e i relatori che hanno contribuito al successo dell’evento”. A Maurizio Sechi, dell’esecutivo FASI e membro della Consulta per l’Emigrazione RAS, le conclusioni della giornata di lavoro.
Al termine della giornata, i partecipanti hanno potuto degustare una selezione di prodotti e vini sardi, guidati da Salvatore Carvone, marketing manager ed esperto sommelier. Questa sessione ha permesso ai partecipanti di mettere in pratica quanto appreso durante gli interventi, assaporando le prelibatezze dell’isola.