Il bassorilievo in Tufo di Sassari al Museo Bardini

Il bassorilievo in Tufo di Sassari al Museo Bardini
Febbraio 26, 2009 Commenti disabilitati su Il bassorilievo in Tufo di Sassari al Museo Bardini Notizie wp_7992244

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Bassorilievo in tufo . Altezza cm 130 larghezza cm 148

Finestra rettangolare decorata nello strombo con motivi fitomorfi e
zoomorfi, nel fastigio orizzontale presenta una decorazione a bassorilievo che raffigura un trionfo.

La realizzazione pare risalire attorno al 1530 1540.  L’architrave rievoca l’ingresso trionfale nella città di Sassari del Capitano di Milizia Angelo Marongiu, trionfatore nella battaglia svoltasi a Macomer nel 1478.

Vi si rappresenta  il vincitore seduto sul cocchio trainato da un cavallo, preceduto da un valletto e tre araldi, seguito da 6 valletti con le insegne del potere e i trofei di guerra.

La città di Sassari è riconoscibile dalla rappresentazione stilizzata della usa cinta muraria con le torri alternate a due tondi con le insegne YHS e XPS.

Dati tecnici:

Bassorilievo in tufo . Altezza cm 130 larghezza cm 148 Finestra rettangolare decorata nello strombo con motivi fitomorfi e zoomorfi, nel fastigio orizzontale presenta una decorazione a bassorilievo che raffigura un trionfo. La realizzazione pare risalire attorno al 1530 1540.  L’architrave rievoca l’ingresso trionfale nella città di Sassari del Capitano di Milizia Angelo Marongiu, trionfatore nella battaglia svoltasi a Macomer nel 1478.

Vi si rappresenta  il vincitore seduto sul cocchio trainato da un cavallo, preceduto da un valletto e tre araldi, seguito da 6 valletti con le insegne del potere e i trofei di guerra.
La città di Sassari è riconoscibile dalla rappresentazione stilizzata della usa cinta muraria con le torri alternate a due tondi con le insegne YHS e XPS.
La battaglia di Macomer è un evento determinante nella storia della Sardegna, appartenendo ad un lungo e travagliato periodo di dominazione spagnola dell’Isola, caratterizzato da una attività i ristrutturazione sociale e sviluppo commerciale legato ai suoi porti, Cagliari, Oristano e Alghero.
Gli ultimi decenni del 1300 e tutto il 1400 sono caratterizzati, nell’Isola, da un forte fermento autonomistico che vede i Giudicati sardi opporsi alla corona aragonese nel tentativo di costruire una propria autonomia territoriale, in quel periodo assume un particolare rilievo la figura di Eleonora di Arborea,”giudicessa reggente” del Giudicato di Arborea, che dopo aver firmato la pace con gli ara-gonesi, nel 1300 promulga la “CARTA de Logu”, codice di leggi di stupefacente modernità, fatto per dare forza scritta alla vita del suo “logu”, territorio da lei governato.
Angelo Marongiu, capitano e signore di Ardara, luogotenente del Governatore e del Vicerè di Aragona,divenne podestà di Sassari nel 1479 dopo essersi distinto nella battaglia di Macomer contro l’ultimo marchese di Oristano che vide gli Aragonesi ristabilire il proprio primato.

La finestra fu commissionata da un suo discendente ed inserita nella facciata del palazzo di famiglia situato nella centralissima Piazza di Azuni di Sassari intorno alla metà del 1500 dove rimase fino al 1898 quando fu asportata, assieme alle formelle romboidali con due teste scolpite e site ai lati e venduta dal proprietario Achille Oggiano all’un antiquario fiorentino Emilio Costantini.

In seguito acquistata dall’antiquario Bardini nel 1902, questi la utilizzo’ per decorare la facciata di una sua villa in Arcetri.
In seguito fu trasferita nella sua collezione di oggetti d’arte ed inserita nell’attuale museo poi donato al Comune di Firenze.
Il comune di Sassari, avendo iniziato un opera di risanamento e riqualificazione del centro storico, consapevole che la qualità della vita dei residenti non può prescindere dal principio identitario, ed avendo la giusta ambizione di valorizzare il patrimonio artistico architettonico di Sassari, riportando i monumenti negli spazi urbani in un processo di recupero, ha chiesto al comune di Firenze la restituzione di un suo pezzo di storia che rappresenta un momento significativo nella sua cultura storica.

Per questo, l’Associazione Culturale Sardi in Toscana (ACSIT) si fa promotrice presso il Comune di Firenze, facendo riferimento alla sensibilità sin qui dimostrata dall’assessore alla Cultura, Eugenio Giani, affinchè questo avvenga, con un atto di generosità, contribuendo alla complessa azione di recupero di una identità storica e culturale intrapreso dalla amministrazione di Sassari, nell’ambito della costruzione di un progetto di “patto di amicizia e fratellanza” tra la città di Firenze e la città di Sassari.

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